lunedì 2 marzo 2015

Cronache familiari: Capitolo II


Io consegno pizze

Dagli appunti di T. Braccino

Mi presento. Il mio nome è Tranquillone.
Io sono sempre stato diverso dal resto della mia famiglia. Famiglia… che poi sono mio fratello e il mi’ babbo. Io non sono austero, né ambizioso. Non desidero una carriera strabiliante, né molti soldi. Nondimeno sono soddisfatto. Che posso volere di più?
Il mi’ babbo, pur avendo un’età avanzata (126 anni, o giù di lì), si prende cura di me giorno dopo giorno: mi lava i vestiti, me li stira, mi prepara da mangiare. Generalmente la pasta. Scotta. E mi prepara anche la colazione: il suo caffelatte però lo bevo malvolentieri, perché fa bollire troppo il latte e si forma quella fastidiosa pellicola che a me proprio non mi piace!
Vabbè, mi riprende quando rincaso a notte inoltrata o arrivo in ritardo al lavoro e il mio datore telefona al fisso. Io però amo andare a ballare, fare il galantuomo e avere la conferma di possedere sex appeal irresistibile per le femmine. Mi cascano ai piedi! Mi perdo in una serata sontuosa, amo pure prendere da bere, il che accelera la mia parlantina. In una serata così, in discoteca, circondato dalle mie femminucce, intono, quando mi sento sufficientemente a mio agio, le mie canzoni.
Ma cominciamo con ordine.
Non è che io me ne stia con le mani in mano. Anzi, ho un lavoro che mi permette persino di andare a bere fuori. Sono inoltre fortunato perché lavoro poco. Come si dice? Si lavora per vivere, non si vive per lavorare. Io posso affermare che ne ho fatto la mia regola di vita. Lavoro però tutte le sere – tranne il martedì. Grazie al mio lavoro conosco tutta la città: pensate che anche il mi’ fratello, le volte che tiene una delle sue riunioni in zona, mi chiede la via e io gliela indico sempre. È un lavoro che ti dà tanta libertà, il mio. E nessuno mi fiata sul collo.
Esco di casa alle 20:00, vado in pizzeria, prendo gli ordini e consegno a domicilio. È un lavoro gratificante, perché tutti mi sorridono quando arrivo. E non faccio mai ritardi nelle consegne, perché conosco le strade del centro storico a menadito: piego col mio Zip truccato (motore dell’80, marmitta Malossi) che sembro il Dottore! Di solito stacco verso le 22:00, però quando faccio tardi mi pagano gli straordinari. In questi casi esco stanco, sì, ma soddisfatto. E quasi mai troppo stanco per far un’uscitina la sera, anche veloce, poiché, come ho già detto, bisbocciare mi rimette in sesto.
Tanto il giorno dopo, per fortuna, posso dormire. C’è il mi’ babbo che mi prepara la colazione verso le 13:00. Il menù prevede: caffelatte, qualche biscottino del Mulino Bianco, una spremutina per la vitamina C e una banana per il fosforo. I vestiti poi in genere li trovo bell’e preparati per la sera quando mi aspettano al lavoro. Sì, avete capito bene: ci vuole la divisa! Purtroppo, poiché ho la testa troppo piccola, non posso portare il capellino d’ordinanza senza che mi scivoli sul becco. La sciarpina però sul mio collo lungo e slanciato ci sta d’incanto!
Capirete tuttavia che la mia vita quotidiana non è solo lavoro e discoteche, anzi sono arrivato all’ottava missione di Call of Duty: Advanced Warfare. Ci vuole impegno! E l’impegno a me richiesto poi è persino maggiore, visto che non ho i pollici opponibili. A ogni modo io, dopo il risveglio mattutino, ovvero le 12.30 circa, strabocco di energia per poterci lavorare! Dedico a Call of Duty un paio di ore perché pranzo e ceno prima dell’inizio del lavoro. Mentre io dedico il tempo a disposizione al video-game, il mi’ babbaccio seleziona gli ingredienti più nutrienti per darmi la giusta carica anche per la sera: devo essere vigile mentre sono in sella al mio motorino.
Devo però ammettere che non sempre la remunerazione basta per pagare i miei vizi e talvolta – bè, come dire?... – faccio qualche debituccio. Il mi’ babbo, bontà sua, si è un po’ stufato di togliermi le castagne dal fuoco… L’ha fatto in precedenza, ma adesso per lui – stranamente – “è giunto il momento che io mi assuma la responsabilità delle mie azioni” (questo sono le parole che usa). Ma perché? Io non chiedo manco tanto. Purtroppo, l’esattore delle tasse si fa vivo a casa mia ogni qualvolta ordino su internet un po’ di quegli aggeggi che mi fanno svagare perbene. Ma è naturale che qualche contratto non l’ho potuto rispettare nei tempi previsti, diobono! Allora ho chiesto LEGITTIMAMENTE una... (Come si dice?) dilatazione... pardon, dilazione; giusto quel pizzico di tempo per provvedere. Nulla di trascendentale, s’intende. Ma qualche tempo hanno iniziato a sollecitarmi, o meglio… HA iniziato a sollecitarmi!
Parlo di Equistruzzo, il mio arcinemico! Ha l’irritante vizio di venirmi a trovare a casa prima (e spesso dopo) ogni possibile scadenza: scadenze che ultimamente si sono susseguite più rapidamente del previsto a causa di qualche intoppo negli obblighi finanziari. Io sono solito non aprirgli (ovviamente ho imparato a controllare dallo spioncino della porta chi attende), ma sfortunatamente il mi’ babbaccio è mattiniero (io, a causa dei miei impegni serali, non ce la fo proprio a svegliarmi presto quanto lui, voglio dire: come si fa a dormire solo 7 ore a notte?) e lo fa entrare. Equistruzzo mi attende pazientemente nel soggiorno, finché all’ora di colazione – come detto le 13:00 – non sono sceso ancora in pigiama. 
Non è il modo più bello per cominciare la giornata, ma che ci posso fa’?

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2 commenti:

  1. Inutile dire che tutti noi vorremmo una vita come quella di Tranquillone, pappa scodellata, poco impegno lavorativo e svago a volontà. Adoro questo matto pennuto! Unico neo pare essere Don Equistronzo...pardon Equistruzzo. Ma sono certa che Tranquiilone riuscirà a gestire le sue noie finanziarie. Vorrei indagare di più il rapporto tra il padre e l' adorabile pennuto, fremo all' idea di leggere i nuovi capitoli di questa emozionante saga! Grazie amici!

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    1. Ciao Teresa!
      Grazie mille del tuo apprezzamento. Purtroppo, per il primo scontro tra Tranquillone ed Equistruzzo dovrai aspettare ancora un po': prossimamente, infatti, tornerà a parlare il precedente narratore, tracciando un profilo di Tranquillone da un punto di vista un po' differente (e più obiettivo).
      Una piccola anticipazione: nelle prossime puntate, inoltre, si scoprirà il passato di Equistruzzo, della sua famiglia e della sua vita sentimentale e affettiva.
      Ora però non aggiungiamo altro, per non rovinare la sorpresa...

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