venerdì 20 febbraio 2015

[Recensione] Alexander Aja - Haute Tension (2003)



Titolo originale: Haute Tension
Paese: Francia
Anno: 2003
Regia: Alexander Aja
Produttore: Luc Besson
Soggetto: Alexandre Aja
Grégory Levasseur
Sceneggiatura: Alexandre Aja
Grégory Levasseur
Cast principale: Cécile De France
Maïwenn Le Besco
Philippe Nahon
Durata: 91 minuti

Checché se ne dica, il cinema horror gode a tutt'oggi di sana e robusta costituzione, e anche gli anni 00 ci hanno regalato film degni nota. Recentemente, tra l'altro, si è molto parlato del cosiddetto New French Extremity (o Extremism): etichetta che include vari registi transalpini, differenti tra loro ma accomunati da temi forti spesso conditi da una buona dose di sesso e violenza.
Tra i suddetti cineasti, va senz'altro menzionato Alexender Aja la cui prima esperienza col genere horror risale al 2003 col suo secondo lungometraggio Haute Tension.

Il plot, in linea di massima, è il seguente.
Ci sono due amiche: Aléx (Maïwenn Le Besco), che ha già conseguito la laurea, e Marie (Cécile de France), che invece deve terminare gli ultimi esami. Per concentrarsi di più sullo studio, Aléx invita Marie a studiare nella casa di campagna dove vive il resto della sua famiglia. Quand'ecco che un uomo misterioso (Philippe Nahon) a bordo di uno scassato furgone Citroën Type HY fa la suo comparsa...
Fin qui nulla di inedito, dunque. E forse, proprio per dare una parvenza di originalità alla storia, hanno inserito (su consiglio dello svaporato Luc Besson, qui nei panni di produttore) uno sgangherato finale a sorpresa che, oltre ad avere l'aria di un'appendice posticcia, costituisce un affronto all'intelligenza dello spettatore!

Peccato, perché di quest'originalità la pellicola neppure aveva bisogno: il film infatti col suo manierismo omaggia egregiamente lo slasher anni Ottanta. Tra i suoi punti di forza, ricordiamo:
  1. la fotografia;
  2. la tempista con cui è impiegata la musica: sia quella originale (a cura di François Eudes) sia certi pezzi di musica italiana e rock statunitense;
  3. infine il modo con cui, in certe scene, il regista sa usare la lentezza a sua vantaggio: una lezione del cinema dei bei tempi andati che solo oggi si sta riscoprendo.
A ogni modo, nel complesso, il film non è male e sono sicuro che, nonostante le miei perplessità e le miei riserve, potrà piacere  a molti.


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[Recensione] Alexander Aja - Haute Tension (2003) di Marco Luchi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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