Non udita or t’invoco; ohimè! soltanto
una favilla del tuo spirto è viva.
Ugo Foscolo, Alla musa
L'invocazione alle Camene
Ohibò qual speme insana!, ohibò qual foco!,
ardendomi mi spinge a sparger rime
col voler di toccar le ascree cime;
perciò, vergini muse, Voi ora invoco:
perché il mio canto non divenga fioco!
Voi che norma ci date del sublime,
siate de’ mïei versi arbitri e lime
sì che l’audace mio intento abbia loco!
Tergete questo mio mediocre idioma!
fatelo degno all’ital che primiero
adornò della Cipride la chioma.
Forse, Francesco, chiedo troppo, vero?
mai sarò cinto dall’alloro in Roma,
e nel dirlo mi duol l’esser sincero.
L'invocazione alle Camene di Marco Luchi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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