venerdì 8 novembre 2013

Un novello arbiter elegantiae



I gatti sono destinati ad insegnarci
che non tutto in natura ha uno scopo.


Mi  miagolò un musetto cinerino
e sporse dalla grata sul mio sterno
la zampetta; da lì fu amore eterno:
«M'ha scelto lui, è forse un segno del destino?»

Non gradisti, comunque, il trasportino:
ti dimenavi e urlavi al suo interno,
e scatenasti nell'auto un inferno
tal che in retro ho urtato un colonnino.

Cessasti a casa d'esser un demonio:
ti mostrasti, anzi, compìto e gaudente;
e basta aver un po' di comprendonio,

mirarti il guardo dolce e intelligente,
per capire che il nome di Petronio
è quel che si confà a te maggiormente.


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Un novello arbiter elegantiae di Marco Luchi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
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7 commenti:

  1. bel nome per un gatto complimenti :)

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    1. Come dicevano gli antichi: nomen omen. O in questo caso nomen cattus...

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    1. Mi riferivo al nome non so il gatto, a meno che non abbia attraversato in qualche maniera gli Appennini :)

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    2. No, il mio gatto è 100% aretino. Ti dirò di più: se si escludono le visite dal veterinario, non si è (quasi) mai spostato dal Ponte alla Chiassa!

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  3. Simpatica la poesia, ma mi ha pure incuriosito sulla colonna di sinistra il post su Recchioni

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    1. Da' pure un'occhiata! Si tratta di una serie di boutades sui tormentoni di RRobe.

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