Mi miagolò un musetto cinerino
e sporse dalla grata sul mio sterno
la zampetta; da lì fu amore eterno:
«M'ha scelto lui, è forse un segno del destino?»
Non gradisti, comunque, il trasportino:
ti dimenavi e urlavi al suo interno,
e scatenasti nell'auto un inferno
tal che in retro ho urtato un colonnino.
Cessasti a casa d'esser un demonio:
ti mostrasti, anzi, compìto e gaudente;
e basta aver un po' di comprendonio,
mirarti il guardo dolce e intelligente,
per capire che il nome di Petronio
è quel che si confà a te maggiormente.
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bel nome per un gatto complimenti :)
RispondiEliminaCome dicevano gli antichi: nomen omen. O in questo caso nomen cattus...
EliminaE pure bolognese!
RispondiEliminaMi riferivo al nome non so il gatto, a meno che non abbia attraversato in qualche maniera gli Appennini :)
EliminaNo, il mio gatto è 100% aretino. Ti dirò di più: se si escludono le visite dal veterinario, non si è (quasi) mai spostato dal Ponte alla Chiassa!
EliminaSimpatica la poesia, ma mi ha pure incuriosito sulla colonna di sinistra il post su Recchioni
RispondiEliminaDa' pure un'occhiata! Si tratta di una serie di boutades sui tormentoni di RRobe.
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