mercoledì 6 agosto 2014

[Recensione] James Watkins - Eden Lake (2008)



Steve (Michael Fassbender) decide di trascorrere assieme alla fidanzata Jenny (Kelly Reilly), dolce maestra d'asilo, un fine settimana nell'idilliaco Eden Lake: il proposito è avanzare la sua romantica proposta di matrimonio in mezzo alla natura incontaminata di un lago circondato da fitti boschi. Certamente non poteva immaginare che, da lì a poco, la situazione sarebbe precipitata a causa di un gruppo di ragazzini che godono nel molestare gli adulti. E a nulla giovano gli ammonimenti del giovane ai bulletti, i quali anzi strascineranno la sventurata coppietta in una spirale di violenza, fisica e non.
Per farne uno dei film più convincenti degli ultimi anni basterebbero la prova degli attori, le reazioni realistiche dei personaggi, il ritmo narrativo che non scricchiola mai e le eleganti scelte stilistiche (luci, piani sequenza, stacchi di camera ecc.) figlie di una regia classica e sobria, sì, ma funzionale e assolutamente priva di sbavature.
Ma c'è di più!
I meccanismi sono quelli del rape & revenge, ma le dinamiche che s'innescano tra vittime e carnefici sono davvero inedite. Come ogni horror che si rispetti, Eden Lake non si compiace di mostrare un mero bagno di sangue. In primo luogo, non dovete aspettarvi un banale capovolgimento delle parti in cui, in maniera manichea, le vittime diventano i carnefici: le rivalse non ingenerano nessuna catarsi nello spettatore, nessun sollievo dalla violenza cui ha assistito. In secondo luogo, alla base c'è un tema politico-sociale forte, il bullismo, che viene affrontato senza mostrarci il branco come un ammasso indistinto, ma investigando la natura dei singoli membri in modo sintetico ed efficiente: la forza centripeta che tiene unito il gruppo è il "nessuno si tiri indietro" e a incarnarlo c'è il brutale Brett (Jack O'Connell). Lui è il capo carismatico che aggrega tutti attorno a sé, anche personaggi come Cooper (Thomas Turgoose), a loro volta vessati ma che, in deficit di personalità, scelgono di stare all'ombra di un leader; oppure Paige (Finn Atkins), la ragazza connivente che riprende le sevizie compiute dagli altri col telefonino.

E i genitori in tutto questo?
Beh, diciamo che a visione conclusa v'interrogherete sul modo di dire "sono solo ragazzi".

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5 commenti:

  1. Ciao! Discreta recensione, anche è stranamente molto simile, per usare un eufemismo, a quella presente su Filmscoop.it datata 30/07/2012.

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    1. Ciao Anonimo!
      Bene, vuol dire che non sono l'unico a pensarla in quel modo.
      Riporto sotto la recensione a cui hai fatto menzione:
      http://www.filmscoop.it/cgi-bin/recensioni/edenlake.asp
      Grazie del commento e della segnalazione.

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  2. Ecco, del thriller faccio volentieri a meno.
    In compenso ho cominciato a vedere Gomorra-la serie in streaming.
    Che alla fine mi sa che è peggio del thriller.

    Ciao Luchi!

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    1. Ciao straf!

      Perdonami se ti rispondo soltanto adesso, ma in questi giorni ho fatto un po' l'eremita.
      In effetti, per guardare certi film bisogna essere un po' masochisti; ma, dall'altro canto, preferisco il senso persistente di inquietudine che ti lasciano simili pellicole a forme d'intrattenimento più "leggere", chessò, di certe commedie.
      Non per snobismo, eh! Ma perché le tematiche forti, soprattutto se realizzate in modo non conciliante, mi prendono un sacco di più!

      Pertanto, penso che Gomorra possa tranquillamente rientrare nei miei gusti e, dato che ne parlano un gran bene, me la sono procurata. Prima di vederla, però, voglio trovare i sottotitoli: mi hanno detto che è recitata in napoletano stretto e temo di perdermi qualche passaggio.

      Pur non avendo vista la serie, a ogni modo, mi ha fatto sbellicare la parodia che hanno realizzato i Jackal!

      https://www.youtube.com/watch?v=xbWw8766ftI

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    2. La parodia fa molto ridere, sia il primo video che il secondo.
      Hai cominciato a vederla?
      Con i sottotitoli mi sa che è meglio...

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