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Nel mio XVIII genetliaco
La mestizia è natura
Vittorio Alfieri, Mirra
(atto II, scena II)
«Già lascia l’anno diciotto la sua orma,
e tu che stai? Perché, perché ai dì addietro,
coi lumi d’un opaco e fosco vetro
gli atti passati miri e la lor torma?»
Verme mi sento, verme che non forma,
quando è d’uopo l’uscir dal guscio tetro
una farfalla che in avanti e in dietro,
a destra e a manca, voli in nova forma. . .
Sì domandai, sì allor mi risposi
durante il mïo natale pratile
in mezzo a ignari amici festeggianti.
Ma poi, quando le membra a Morfeo posi,
capii che un dì non fa nobile il vile,
che il sole i sassi non può far diamanti.
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