domenica 9 giugno 2013

I sonetti dell'Aurora I


Proemio

Della Toscana ogni turista apprezza
le morbide colline del senese
la «Rinascenza», i palazzi e le chiese,
ogni enogastronomica dolcezza.
 
Ma a tutto ciò uno nato là s’avvezza:
conosce amenità giammai riprese
dai filmati o dai clic d’un giapponese:
qual sottobosco adombra la bellezza!
 
Hai visto Berlinguer ti voglio bene?
Sai quel sorriso greve e nichilista
che dai dialoghi
 emerge e dalle scene?

Sembra cosa oggi morta, a prima vista,
ma ancora scorre nelle tosche vene
e ove cercarlo annoto in una lista:
 
per lo più si mantiene
nei circoli ARCI, in mezzo a gente strana,
 donde vi scorgo l'essenza umana.

 

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I sonetti dell'Aurora. Proemio by Marco Luchi is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
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15 commenti:

  1. Proprio così, siamo abituati alle bellezze e alle tradizioni toscane, ma queste fanno parte di noi, continuano a scorrere nelle vene...
    Significativa anche l'ultima strofa. Tra le poesie che mi hai fatto leggere questa è la mia preferita! Lu

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    1. Rimango sempre sorpreso dal fatto che i miei sonetti riscuotano successo: intendiamoci, mi fa molto piacere; ma credevo - come ho già detto sett'otto volte - che i sonetti fossero out oggigiorno! E invece...
      Questa poesia, in ogni caso, fa da apripista a tutta una serie di componimenti sul tema: l'idea, tra l'altra, me l'ha data Il Marinaio che cito con "Hospitale" (vd. http://ilmarinajo.wordpress.com/category/poesie/hospitale-poesie/).

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    2. Addirittura! Grazie, collega! :)
      Non ti devi stupire che i sonetti riscuotano successo: al giorno d'oggi non li sa fare più nessuno. Io proprio non ci riuscirei. E poi sono spettacolari! Due domande.
      1. Dopo aver visto "La grande bellezza" non ti sembra che Sorrentino sia stato esattamente sulla tua stessa lunghezza d'onda, con quella "bellezza" e quello yamatogeno "clic"? Avete parlato contemporaneamente delle stesse cose.
      2. Quando insegnavo tra non toscani (anche se geograficamente lo erano, non lo erano nell'anima) mi garbava parlare quando andavo a mangiare fuori coi vicini di casa di una "Toscana nera" (Pacciani, Vanni, le lotte dei quartieri a Siena, Fucini, lo humor nero in genere) che spesso non si conosce, mentre tutti conoscono la Toscana solare e "finta" di Pieraccioni, Panariello & C. Niente, pensavo di farti una domanda, ma questa non è una domanda, è un aneddoto.

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    3. Ciao Marinajo!
      Mi pareva giusto menzionare la fonte, dato che a me piace fare citazioni a carte scoperte (non voglio che le persone pensino che mi limiti a fare dei "copia-colla": tra l'altro, me lo hanno - tra virgolette - un po' rinfacciato a proposito di Cesare Pavese).
      Quanto alla prima domanda, non saprei cosa risponderti: Sorrentino ha una poetica del grandioso (nel bene o nel male), io - nel mio piccolo - ho un indole crepuscolare e non disdegno "le tamerici". Magari ci sono dei punto d'incontro (e probabilmente è per questo motivo che "La grande bellezza" mi è piaciuta tanto), ma penso che siano coincidenze.
      Quanto alle seconda domanda (che alla fine è un'affermazione), ho citato "Berlinguer ti voglio bene" proprio in contrapposizione con la visione zuccherina della Toscana dipinta dalla premiata ditta Pieraccioni, Panariello & C.

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    4. Anche in "Hospitale", per dire, ci sono dei chiari omaggi e delle citazioni. E' una delle caratteristiche della serie. Precisamente c'è dentro qualcosa da: Garcia Lorca, Guido Cavalcanti, i Baustelle, Borges, Iacopone da Todi, Lao Tze, Montale, Stefano Benni, Giovanni Lindo Ferretti, Peter Orlowsky, una vecchia pubblicità della Tuborg. Chi trova frasi e riferimenti è bravo.

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    5. Vorreste buttare via hanni e hanni, di monolo'i sulla felicità pe' famiglie? Eh c'è lo scopo formativo, massime monodose di melatonina, pillole di cacio.
      Calvino parla di ''racconti che sono una specie di delirio dell'antropomorfismo,
      dell'impossibilità di pensare il mondo se non attraverso figure umane, o più particolarmente smorfie umane, borbottii umani''. Eh un c'ha capito nulla!
      E secondo me, Pieraccioni gli è proprio hanzo.

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    6. Ciao misterioso (ma non troppo) Anonimo Hanzo,
      la mi piace parecchio la tu' frase de Calvino. De che libro gl'è? Me sa che te la piglio! Tu 'un te n'hai miha a male? E tanto Calvino gl'è morto da quel dì!
      La ti ringrazio in ogni haso per ì commento!

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  2. Bellissima. Non so che dire di più perché non sono un letterato. Comunque ne voglio una su di me al più presto, fosse anche solo che mi torna bene per impressionare il figame.

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    1. Anche io scrivo sonetti con un unico obiettivo: il figame.
      A essere onesto c'ho provato a scrivere un sonetto su di te, ma ancora non ho avuto la giusta ispirazione. Ma abbi fede: prima o poi avrai pure tu un sonetto con cui vantarti con le sbarbi.

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  3. Ai bordi della coscienza umana...

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    1. Dài, caro Anonimo, questa frase (modestamente) non è male. ;)

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    1. Grazie bello, e mi raccomando: continua a commentare il mio blog! :)

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  5. Questo sonetto è il mio preferito! Sarà che forse anche io sono di parte, dato che da quando ero piccola passo l'estate in Toscana...bello, complimenti!

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    1. Ciao Gemma, mi fa parecchio piacere sia che tu abbia commentato sia che tu abbia apprezzato il mio sonetto. Infine sono contento che apprezzi la mia regione: spero che, studiando a Siena, tu non ti sia fatta una brutta idea dei toscani. :)

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