mercoledì 12 marzo 2014

Prodico di Ceo e lo studio dei sinonimi


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I. La vita e le opere

È difficile tracciare il profilo biografico e intellettuale di Prodico di Ceo, poiché le informazioni attendibili su di lui sono scarse. Egli spesso citato dai socratici, quali Eschine e Senofonte; la fonte principale resta, tuttavia, Platone.1 Sappiamo che nacque nella città di Iulide, sull'isola di Ceo, tra il 470 e 460 a.C. ca.2 Fu probabilmente allievo di Protagora3 e operò ambasciatore per conto di Ceo in numerose città, tra cui Atene, dove ottenne grande successo impartendo le sue lezioni a giovani, nobili e/o borghesi: tra i suoi discepoli ricordiamo figure di spicco quali Isocrate, Euripide e Teramene;4 forse pure di Socrate.5 Da un simile attività ricavò favolose ricchezze, si pensi a tale proposito ai passi platonici (Hipp. ma. 282b-c; Crat. 384b) in cui Socrate ironizza sull'esosità dei corsi tenuti dai Sofisti.
E se vuoi altre conferme, il nostro amico Prodico spesso si è recato in veste ufficiale anche in altri luoghi, ma ultimamente, giunto qui da Ceo come ambasciatore, parlando all'Assemblea ha ottenuto una grande fama e in privato, facendo sfoggio di eloquenza e intrattenendosi con i giovani, ha ricavato incredibili ricchezze.

Platone, Ippia maggiore 282c (traduz. di Rosa Maria Parrinello)
Una nota di ironia è presente nella seguente testimonianza platonica:
Ora, s'io avessi già sentito da Prodico il corso da cinquanta dracme - che chi l'ha sentito può farla in ciò da maestro, come Prodico afferma - nulla vieterebbe che in quattr'e quattr'otto tu sapessi la verità circa la giustezza de' nomi.
Platone, Cratilo 384b (traduz. di Emidio Martini)

II. Le opere e il pensiero

L'opera di Prodico come pensatore si svolse nella seconda metà del V sec. e va contestualizzata nell'ampio ed eterogeneo panorama della prima Sofistica. I testi di cui abbiamo notizia sono i seguenti: Sulla natura e Le Ore. Il primo è un trattato in cui si occupa sia di cosmologia sia di antropologia: il trattato Sulla natura dell'uomo, dove si celebrava l'agricoltura come madre di tutte le attività umane, costituirebbe una parte del libro appena citato.6

2.1 La prospettiva antropologica di Prodico

Allo stesso modo di Protagora, l'anonimo autore de La medicina sacra, l'allievo di Anassagora Archelao e Democrito nel Mikròs diákosmos, elaborò una storia delle origini e della formazione della città.7 Formulò la teoria razionalista, secondo cui gli dèi non sono altro che la divinizzazione da parte dell'uomo di beni di prima necessità, quali il grano, il vino, l'acqua e il fuoco.8 Si delineano così due fasi dello sviluppo della religione: in un primo momento le cose utili e/o nutrienti vengono credute e onorate come dèi; in seguito pure gli scopritori di oggetti utili e tecniche furono considerati dèi (p.e. Demetra Dionìso ecc.). Per Prodico, dunque, all'origine della religione vi sono feticismo e antropomorfismo.9

2.2 L'etica

Le ore, invece, sono una raccolta di argomento morale, la quale probabilmente contenevano l'apologo di Eracle al bivio, racconto riferitoci da Senofonte (Memoriabilia II 1, 20-34) sul tema moralistico delle due strade: la via della Mollezza, piana e piacevole, e la via della Virtù, segnata dal lavoro e dalla fatica. Si tratta di una metafora che ritroviamo in Esiodo (Op. 286-92):10
Pensando al tuo bene io ti parlerò, o stoltissimo Perse. Facile è scegliere la vita grama e quanta ne vuoi, piana e molto vicina essa dimora ma gli dei immortali hanno posto molto vicina essa dimora ma gli dei immortali hanno posto il sudore di fronte al successo; lunga e difficile è infatti la strada e, al principio, aspra, ma quando si giunge alla vetta, diventa agevole poi, per quanto difficile sia.

Trad. di Lodovico Rizzo

2.3 Linguistica

Si distinse nello studio della sinonimia e, non a caso, nel Protagora viene rappresentato come un accanito censore dell'uso lessicale che si fa scrupolo di precisare, a ogni parola, il suo esatto significato (337a-c), e non rimane per nulla soddisfatto da definizioni generali (358a). Nello stesso dialogo, Socrate lo definirà ironicamente maestro (Prot. 341a) e, servendosi di lui per un'assurda interpretazione della aggettivo "difficile" (gr. χαλεπός) in Simeonide di Ceo, prontamente smascherato da Protagora (341b-d).11 Per Platone il suo lavoro sui sinonimi è stato propedeutico all'arte socratica della definizione.12

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1 Cfr. O. Gigon s.v. “Prodikos von Keos” in Carl Andresen, Lexikon der Antike. Philosophie Literatur Wissenschaft, Band 4 (Plu – Z), Deutscher Taschenbuch Verlag, Zürig und Stuttgart 1970, p. 30.
2 Nel 465 per Umberto Bultrighini, n. 26 pp. 1168-70 ad Charm. 163d. e morì ad Atene nel 400 a.C.
3 Cfr. O. Gigon, op. cit.
4 Op. cit.
5 Cfr. Raffaella Falcetto, n. 30 pp. 1272-73 ad Pl. Eutyd. 277e.
6 Secondo Raffaella Falcetto, cit., Sulla natura dell'uomo costituirebbe una parte dell'Horai: altra opera di Prodico a noi nota.
7 Cfr. Giuseppe Cambiano, Platone e le tecniche, Einaudi, Torino 1971, p. 49.
8 Op. cit.
9 Cfr. Giuseppe Cambiano, op. cit., p. 22 n. 4. Cambiano, inoltre, rinvia a Phil. de piet. c. 9, 7, p. 75G e Sext. Emp. adu. math. IX 18 (= DK 84 B4).
10 Il passo lo troviamo citato parzialmente (soli i vv. 289-92) in Prot. 348 b.
11 Cfr. Augusta Festi, n. 18 p. 1330 a Prot. 314c
12 Cfr. O. Gigon, op. cit.


Opere citate

  • Giuseppe Cambiano, Platone e le tecniche, Einaudi, Torino 1971
  • Guy C. Field s.v. “Prodico” in Nicholas Lempière Hammond, Howard Hayes Scullard (a cura di), Dizionario di antichità classiche, edizione italiana a cura di Mario Carpitella, San Paolo, Milano 1995 (orig. Oxford Classical Dictionary, Oxford University Press, 19702)
  • O. Gigon s.v. “Prodikos von Keos” in Carl Andresen, Lexikon der Antike. Philosophie Literatur Wissenschaft, Band 4 (Plu – Z), Deutscher Taschenbuch Verlag, Zürig und Stuttgart 1970
  • Caterina Licciardi (a c. di), Platone. Cratilo, introduzione e note di Caterina Licciardi, traduzione di Emidio Martini, BUR, Milano 20106 (1a ed. 1989)
  • Enrico V. Maltese, Platone. Tutte le opere, con un saggio di Francesco Adorno. A cura di Enrico V. Maltese, Newton Compton, Roma 20102
  • Salvatore Rizzo, Esiodo. Le opere e i giorni, Lo scudo di Eracle, introduzione di Werner Jaeger, premessa al testo e note di Salvatore Rizzo, traduzione di Lodovico Magugliani, BUR, Milano 201014 (1a ed. 1979)

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