Prosimetro ad hoc per l'occasione
11 ottobre 2013
Caffè Notte, Firenze
Chi viene da fuori, abituato al buonismo delle commedie firmate Pieraccioni, non riesce neppure a immaginare il clima che si respira qui in Toscana. Ignora, ad esempio, come ciò che è camuffato da campanilismo sia, in realtà, un odio cieco, generalizzato, senza quartieri; un sentimento funesto che coinvolge, non solo i rapporti tra città e città, ma persino quelli tra centro e provincia, nonché tra un rione e l'altro. Del resto,
della Toscana ogni turista apprezza
le morbide colline del senese
la «Rinascenza», i palazzi e le chiese,
ogni enogastronomica dolcezza.
Ma a tutto ciò uno nato là s’avvezza:
conosce amenità giammai riprese
dai filmati o dai clic d’un giapponese:
qual sottobosco adombra la bellezza!
Hai visto Berlinguer ti voglio bene?
Sai quel sorriso greve e nichilista
che dai dialoghi emerge e dalle scene?
Sembra cosa oggi morta, a prima vista,
ma ancora scorre nelle tosche vene
e ove cercarlo annoto in una lista:
per lo più si mantiene
nei circoli ARCI, in mezzo a gente insana,
a bordi della coscienza umana.
Arezzo non si fa certo mancare simili circoli, uno di questi è il Circolo Aurora. Lo si raggiunge risalendo per un breve tratto Corso Italia e svoltando, a una certa, a destra lungo via Garibaldi. L'area in cui tale circolo è collocato, vale a dire piazza Sant'Agostino, è bacino di variegati tipi umani degni di un approfondito studio antropologico. Tutto questo è dipeso dall'attrattiva esercitata dal locale, acuita dal prezzo competitivo degli alcolici: il che l'ha reso uno dei principali “sbronzifici” della città. Molti – come dicevo – sono i personaggi presenti meritevoli di nota, non ultimo il proprietario del circolo: Sergio, meglio noto come Cico.
In giacca accoglie notturni avventori,
sia chi del circolo da tempo è avvezzo,
sia quelli per cui cova un po’ di sprezzo,
sia chi vien per la sala fumatori;
molti son sinistorsi e imbonitori
da poco o molto attivi qui ad Arezzo,
molti altri son attratti per il prezzo
proletario del vino e dei liquori.
In fondo in fondo c’è persino un piano
che, da alticcio, suonicchio; se allor giunge:
«Se ti ribecco, ti taglio la mano!»
con voce rauca sgrida, e dopo aggiunge:
«una signora dorme all’altro piano».
Poi, ricompostosi, il bancon raggiunge.
Pertanto è facile trovare abitués non necessariamente allineati alla linea trotskista-leninista-bersaniana vigente. Per esempio, complice le numerose birre ingerite, si può essere testimoni auditivi di discorsi di questo tenore:
«Son socialista, ma rimpiango il duce:
ottime iniziative son sue figlie.
E noi? Che ci perdiam in quisquiglie,
mentre lo Stato in brache ci riduce?
Una tara c'affligge, si deduce.
E veder fare ai negri meraviglie
nello sport e all’Islàm nelle guerriglie
a pensar sia genetica m’induce.
Per non dir come siamo soggiogati,
nell’ottica d’un ben più grande piano,
dai Rockefeller e da altri illuminati.
Son socialista, e suonerà strano
ma – minchia! – certi andrebbero impiccati:
da Silvio in sù, fino a Napolitano!»
In questo caso, il discorso fu pronunciato da un certo Luca, un siciliano sulla quarantina, sedicente ex-soldato e ingegnere informatico.
Il personaggio più interessante, però, resta il vecchio Francesco, noto come Anacleto. Ora, questo è un vecchio solo e ciò, a prima vista, può indurre a provare una qualche tenerezza. Non dovete farvi corbellare! Basta infatti ascoltarlo per circa cinque minuti per rendersi perfettamente conto del motivo per cui è solo: tale risposta è intrinseca nella sua stessa natura di rompicoglioni. Basso, tarchiato e con una vocina fastidiosissima, ti fissa col suo occhio sbalestrato, cercando ogni possibile pretesto per provocarti.
Il personaggio più interessante, però, resta il vecchio Francesco, noto come Anacleto. Ora, questo è un vecchio solo e ciò, a prima vista, può indurre a provare una qualche tenerezza. Non dovete farvi corbellare! Basta infatti ascoltarlo per circa cinque minuti per rendersi perfettamente conto del motivo per cui è solo: tale risposta è intrinseca nella sua stessa natura di rompicoglioni. Basso, tarchiato e con una vocina fastidiosissima, ti fissa col suo occhio sbalestrato, cercando ogni possibile pretesto per provocarti.
Dotto di scienza e di umanità varia
ha una postilla per ogni argomento,
e te la schiaffa in faccia con fermento
a dimostrare quanto sia precaria
oggi la qualità universitaria:
«se poi se’ un letterato, sta’ contento,
ché tanto sei votato al fallimento».
Dopo la lunga sua Catilinaria
(manco a dirsi), si fa così sfrontato,
da chiederti se gli offri un bel birrino.
Chi non ne parla? M’hanno anche svelato:
«Quello alla laurea non fu mai vicino,
e sicché ancor c’ha il dente avvelenato:
fa tanto il colto, ma è un mezzo cretino!»
Una sera in cui ero particolarmente nervoso, non riuscii a sopportare il suo atteggiamento molesto, perciò gli rinfaccia il fatto che, nonostante l'immensa scienza che ostenta, non fosse mai riuscito a portare a termine uno dei mille percorsi accademici da lui intrapresi. Il risultato? Dopo aver tirato fuori i sostanzialisti e i nominalisti medioevali, ha minacciato addirittura di affogarmi nella fontana.
Prosimetro ad hoc per l'occasione di Marco Luchi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
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Lo dico? Lo dico: il solito trionfo. Mi garba da matti, hai uno stile unico, devi solo essere arrogante per farti ascoltare dagli embriachi, ma il Luchi-touch in questa serata ci mancava! E secondo me diverrai un personaggio storicamente ricordato e sempre bramato a Torino Una Sega.
RispondiEliminaBeh, diciamo che per essere un lavoro di bricolage fatto «lipperlì» (come direbbe Gunter Brodolini) non mi è venuto tanto male.
EliminaSemmai penso che siano le mie prose a mancare di mordente, specie per una manifestazione come "Torino una sega 3": credo che, se stasera i briachi mi ascolteranno, ciò sarà dipeso più che altro dal mio timbro vocale, grosso e baritonale.
Grande come sempre! Poesie spiritose, ben scritte e orecchiabili!
RispondiEliminaElisa.
Modestamente, sono un tipo brillante! :p
EliminaL'Aurora per te è come la coperta di Linus!
RispondiEliminaSemmai è la scure di Za-gor-te-nay!
Elimina[im]http://sbamcomics.it/wp-content/uploads/2012/02/Zagor_repubblica.jpg[/im]
Una mia curiosità. Perchè Charlie Chaplin di "Tempi Moderni"?
RispondiEliminaLa tua è una bella domanda, lo sai? Non troppo inerente al post, ma bella. I motivi per cui ho scelto quell'immagine, all'incirca, sono due: in primis è di grande effetto (e, inoltre, gli ingranaggi sono in tema col nome di questo blog); in secundis poiché, soffrendo un po' di bovarismo, tendo a rivedermi nel personaggio interpretato dall'attore.
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